Non esistono sistemi di controllo di gestione universalmente validi ed applicabili a qualsiasi azienda. Pertanto, è necessario progettare un sistema “ad hoc” per ogni specifica realtà d’impresa, sulla base dell’individuazione dei “fattori critici” che ne condizionano il successo competitivo. Tale progettazione deve partire dall’individuazione dei fabbisogni di pianificazione e controllo specifici dell’impresa.
In secondo luogo, è necessario che il sistema di controllo sia pratico, dal punto di vista organizzativo, in termini di rapporto costi/benefici. I possibili “oggetti” aziendali da sottoporre a controllo cambiano da azienda ad azienda, in funzione di molteplici fattori:
- tipologia di azienda (commerciale, manifatturiera, di servizi);
- settore industriale di appartenenza (alimentare, meccanico, chimico, elettronico, servizi, ecc.);
- strategia competitiva e comportamento della concorrenza;
- caratteristiche del processo produttivo (produzione su commessa, a lotti, continua, ecc.);
- tipo di struttura organizzativa (per funzioni, per processi);
- finalità del management, a seconda che le informazioni di costo e ricavo siano utilizzate solo dall’alta direzione (utilizzo per definire e controllare la strategia), oppure che siano diffuse a tutti i livelli dell’organizzazione, per orientare i comportamenti operativi; in funzione di questi fattori, diventa importante porre al centro del controllo di gestione oggetti quali: clienti – zone/aree geografiche – canali di vendita – mercati – servizi – famiglie/tipologie di servizi – commesse (di vendita e di investimento) – centri di responsabilità (funzioni) – processi – attività elementari o base.
Detto ciò, risulta evidente quanto l’impostazione del controllo di gestione in azienda sia propedeutica ai risultati attesi!