La crisi economica e culturale a cui ci siamo tra l’altro abituati, ci deve orientare a riproporre i modelli dei grandi imprenditori italiani del passato per dar voce alla loro maestria la quale, oggi più che mai, in un periodo di forte stagnazione, deve esser la luce fuori dal tunnel in quanto onorati di rappresentare nel Mondo il nostro paese.
Fondamentali sono le figure degli imprenditori, o meglio di coloro che ancora oggi promuovono e sostengono la dignità della persona e del proprio lavoro. Li osserviamo ancora con qualche dubbio, nonostante seppero reagire al fatalismo dell’impotenza di fronte alle macerie materiali, etiche e morali dell’ultimo conflitto mondiale.
Per esser un uomo di successo bisogna ricordare il successo e saper trasformare le sconfitte, come momento di crescita personale, per ricordare le fatiche, la dedizione, e la responsabilità con cui i lavoratori italiani ricostruirono con dignità il nostro paese lacerato dalla seconda guerra. Perché nulla è più degno della nostra storia di quel periodo così difficile.
Formare le nuove generazioni
Quando però il focus di una società rimane privo di qualsiasi logica, di progetti, idee o ideali, sul futuro delle nuove generazioni, rimane solo il meccanismo formale e funzionale di garantire il minimo indispensabile per la sopravvivenza e per andare avanti.
L’indifferenza ci deve indurre ad abbandonare quest’idea per prepararci ad affrontare nuove sfide, sfide che guardino al nostro paese, come punto di riferimento nello scenario globale.
Per questo motivo, è necessario creare una forte interazione tra sapere e sapere fare, tra conoscenza e lavoro, progettare nuovi modelli formativi in grado di affrontare nuove prospettive di crescita dove contino i valori di fronte ad un mondo saturo di mezzi e strumenti.
L’azione operativa diventa virtuosa se diretta al bene comune. Per questo motivo è fondamentale che la formazione guardi all’eccellenza con più vigore e si raccolga all’interno dei contesti aziendali, o meglio di quei nuclei familiari al governo delle aziende, per creare dei modelli di merito, nel merito delle cose. Più propensi quindi, alla costruzione di un’élite morale, poiché in assoluto la società non può essere se non il risultato di un approccio etico.
Il maestro diventa guida se rappresenta la coerenza tra ciò che dice e ciò che fa, mostrando nella propria persona l’integrità. Questa, in sostanza, è l’opera di ognuno di Noi, o meglio la morale, quale atto responsabile per cui ne va della nostra stessa esistenza.